Pagliacci - Prologue:"Si può? Signore! Signori!" - Carlos Alvarez/Concertgebouworkest.lrc

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[00:00.000] 作曲 : Ruggiero Leoncavallo
[00:04.511]Si può?... Si può?...
[00:09.885]Signore! Signori!... Scusatemi
[00:18.427]Se da sol me presento.
[00:26.706]Io sono il Prologo:
[00:34.575]Poiché in iscena ancor
[00:39.036]Le antiche maschere mette l'autore,
[00:45.636]In parte ei vuol riprendere
[00:49.617]Le vecchie usanze, e a voi
[00:56.737]Di nuovo inviami.
[01:04.673]Ma non per dirvi come pria:
[01:09.013]Le lacrime che noi versiam son false!
[01:12.569]Degli spasimi e de' nostri martir
[01:15.621]Non allarmatevi!» No! No:
[01:24.083]L'autore ha cercato
[01:26.436]Invece pingervi
[01:28.933]Uno squarcio di vita.
[01:35.292]Egli ha per massima sol
[01:37.392]Che l'artista è un uom
[01:42.783]E che per gli uomini
[01:46.518]Scrivere ei deve.
[01:53.431]Ed al vero ispiravasi.
[02:04.952]Un nido di memorie
[02:12.455]In fondo a l'anima
[02:18.614]Cantava un giorno,
[02:23.399]Ed ei con vere lacrime scrisse,
[02:30.964]E i singhiozzi
[02:36.679]Il tempo gli battevano!
[02:45.506]Dunque, vedrete amar
[02:50.889]Sì come s'amano gli esseri umani;
[02:55.487]Vedrete de l'odio i tristi frutti.
[02:59.696]Del dolor gli spasimi,
[03:02.889]Urli di rabbia, udrete,
[03:05.975]E risa ciniche!
[03:17.509]E voi, piuttosto
[03:25.764]Che le nostre povere gabbane d'istrioni,
[03:38.478]Le nostr'anime considerate,
[03:48.031]Poiché siam uomini
[03:53.543]Di carne e d'ossa,
[03:58.312]E che di quest'orfano mondo
[04:04.420]Al pari di voi spiriamo l'aere!
文本歌词
作曲 : Ruggiero Leoncavallo
Si può?... Si può?...
Signore! Signori!... Scusatemi
Se da sol me presento.
Io sono il Prologo:
Poiché in iscena ancor
Le antiche maschere mette l'autore,
In parte ei vuol riprendere
Le vecchie usanze, e a voi
Di nuovo inviami.
Ma non per dirvi come pria:
Le lacrime che noi versiam son false!
Degli spasimi e de' nostri martir
Non allarmatevi!» No! No:
L'autore ha cercato
Invece pingervi
Uno squarcio di vita.
Egli ha per massima sol
Che l'artista è un uom
E che per gli uomini
Scrivere ei deve.
Ed al vero ispiravasi.
Un nido di memorie
In fondo a l'anima
Cantava un giorno,
Ed ei con vere lacrime scrisse,
E i singhiozzi
Il tempo gli battevano!
Dunque, vedrete amar
Sì come s'amano gli esseri umani;
Vedrete de l'odio i tristi frutti.
Del dolor gli spasimi,
Urli di rabbia, udrete,
E risa ciniche!
E voi, piuttosto
Che le nostre povere gabbane d'istrioni,
Le nostr'anime considerate,
Poiché siam uomini
Di carne e d'ossa,
E che di quest'orfano mondo
Al pari di voi spiriamo l'aere!